L’UGL Chimici è pronta a mobilitare i lavoratori e manifestare sulla vicenda Lukoil di Priolo qualora al più presto non venga trovata una soluzione per evitare il fermo dell’intero polo che oggi dà lavoro a 8 mila persone e raffina petrolio per il 26 per cento della capacità italiana.
Per il sindacato non c’è tempo da perdere: l’annuncio dell’embargo al petrolio russo ha fatto scattare l’allarme rosso. La Lukoil da inizio guerra lavora solo greggio proveniente dalla madre patria e lo stop all’importazione suona il segnale di arresto per l’intera produzione.
“Va trovata una soluzione – spiega il Segretario Nazionale dell’UGL Chimici Luigi Ulgiati ed il Segretario per l’Energia Michele Polizzi attraverso l’apertura di un tavolo attorno al quale discutere tutti assieme per una via di uscita dalla crisi che, di fatto, potrebbe mettere in ginocchio un polo fondamentale non solo per Siracusa e la Sicilia ma per l’intera nazione”.
Pronta dunque la protesta del sindacato che vuole tenere i riflettori accesi sulla vicenda e pungolare la politica e le istituzioni affinché nessuno si fermi ad aspettare il tempo che passa:
“Occorre mettere la Lukoil in condizioni di operare – sottolineano Ulgiati e Polizzi – inserendo la raffineria di Priolo tra le deroghe previste nel nuovo pacchetto di sanzioni sul petrolio russo. È necessario velocizzare la costituzione dell’Area di Crisi Complessa e dare seguito a tutte quelle iniziative che le aziende presenti sul territorio si sono già dette disponibili a mettere in campo in termini di investimenti per riconvertirsi verso un’economia green e più sostenibile. Il modo più veloce per agire è quello di trovarsi tutti attorno ad un tavolo e trovare una soluzione in grado di salvare migliaia di posti di lavoro ed un pezzo importante dell’economia del nostro paese”.

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