Di fronte al silenzio assordante del governo nazionale  sulla vertenza aperta del polo chimico di Siracusa, siamo pronti alla mobilitazione per difendere il lavoro.

Così Tonino Galioto, Segretario territoriale dell’Ugl di Siracusa che torna a rilanciare la questione produttiva ed occupazionale nell’area industriale del petrolchimico siracusano, interessata da una crisi senza precedenti.

Si rischia il default sociale ed economico – rilancia – il quadro di crisi energetica senza precedenti che ha colpito l’economia italiana ed anche il petrolchimico del siracusano, per il duplice effetto della pandemia e della guerra russo-ucraina con le sanzioni attuate, rischia di far saltare la sostenibilità sociale sul territorio se non si interviene con celerità.

Nell’incontro di qualche giorno fa con il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, con l’Assessore Regionale delle Attività produttive, Mimmo Turano ed il Prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, abbiamo rimarcato la gravità della crisi e lo stallo nella vertenza facendo appello  alla mobilitazione, se necessaria.

Nei mesi scorsi il nostro sindacato si era già distinto per l’iniziativa “ LA CAROVANA DEI DIRITTI “ – prosegue Galioto – che ha avuto il pregio di tenere alta l’attenzione sulla vertenza con il coinvolgimento della società civile e delle istituzioni locali ed avevamo rappresentato al tavolo in Prefettura ed a quello in Confindustria l’esigenza di una mobilitazione generale.

Apprendiamo che  anche il presidente di Confindustria Siracusa adesso chiama tutti alla mobilitazione generale – puntualizza – per affrontare la crisi del polo industriale di Siracusa e che  l’appello perviene anche dalla Cgil e dal Segretario del PD per un’azione comune e unitaria.

Meglio tardi che mai anche se una considerazione è opportuno fare: al governo nazionale è presente una coalizione ampia dove, ad eccezione di Fratelli d’Italia, fanno parte tutti i partiti, ed allora perché il Segretario del PD  non fa appello  ai propri vertici nazionali? .

E Galioto rilancia: “Ci  voleva la guerra  russo-ucraina per comprendere la gravità della situazione? Quelli che non sembrano consapevoli e determinati nell’azione politica sono i nostri rappresentati nazionali e regionali, salvo qualche azione sporadica, come l’intervento del governo regionale verso il livello romano. Perché non intervenire unitariamente al di fuori dei schieramenti politici nei confronti del Presidente del Consiglio e Ministeri? Si parla di emergenza energetica occorrono soluzioni risolutive, altro che unità dell’Europa nel fronteggiare le carenze visto che l’Italia e la Germania sono i due Stati che attingono più gas dalla Russia.

Per far comprendere la grave situazione occorre la mobilitazione – riprende il Segretario Utl/Ugl di Siracusa – e pensare che nel corso di questi ultimi due anni  sia per la pandemia che ora per la guerra, tanti interventi e appelli sono stati presentati, non solo tramite la stampa ma per quanto ci riguarda, anche con note scritte inviate alla “ CLASSE POLITICA “, ma di risposte concrete mai nulla. Oggi si parla anche di rimodulate il PNRR che all’interno  degli  interventi non tiene conto dell’energia e vanno trovati fondi ad hoc, ci stiamo avviando ad una trasformazione epocale per mantenerci in piedi e la politica in assenza di strategia ha il dovere di fornire risposte al territorio.

Continuiamo a sostenere le ragioni economiche e sociali del territorio nei confronti del governo centrale – conclude Galioto – perché la vertenza si complica sempre più ed è incomprensibile il silenzio del Mise rispetto ad un possibile scenario devastante per la Sicilia senza una seria azione, con misure immediate e di medio periodo, per salvaguardare un’attività strategica a livello nazionale.

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