La Ugl Catania teme per lo sviluppo ed il lavoro lungo la costa etnea. “La politica siciliana non volti le spalle ai nostri imprenditori e ai lavoratori dell’industria balneare”
“Non si può voltare le spalle a tantissimi imprenditori e lavoratori, che operano nell’ambito di concessioni balneari, esclusivamente in nome del rispetto della direttiva Bolkestein e per evitare le sanzioni dell’Unione europea. Governo e Parlamento trovino una mediazione capace di tutelare chi da anni investe nelle nostre coste e proteggere le stesse dall’assalto con relativa svendita”.
Lo dice da Catania il segretario territoriale della Ugl Giovanni Musumeci che, riprendendo l’appello lanciato nei giorni scorsi dal segretario nazionale del sindacato Paolo Capone, chiede ai parlamentari siciliani grande attenzione sul tema anche per la città etnea e per l’intera Sicilia.
Giovanni Musumeci
Giovanni Musumeci
“Negli oltre 65 km di costa che fanno parte dell’area metropolitana di Catania, una rilevante parte è occupata da varie attività balneari, commerciali, ludiche (molte di esse storiche) che detengono in concessione una porzione di demanio marittimo. Si tratta di iniziative imprenditoriali locali sulle quali nel tempo si è investito denaro, dove lavorano e si sostentano centinaia di famiglie, che hanno fatto la storia del territorio e cresciuto intere generazioni di catanesi.
Avviare, dal 2024, una vera e propria asta su questo genere di aree demaniali sarebbe come tentare di espropriarle a chi, fino ad ora, le ha curate – aggiunge Musumeci.
Temiamo anche che la frenesia di questi bandi possa potenzialmente condurre qualcuno a pensare di poter mettere gli occhi sui pochissimi lembi di terra rimasti ancora liberi in mancanza, in quasi tutti i casi, della pianificazione necessaria prevista con i Piani di utilizzo del demanio marittimo che è di competenza degli enti comunali. Sono due aspetti che, oggi, in assenza di chiarezza fanno presagire il concreto rischio che siano soltanto le grandi capacità economiche a riuscire a sostenere simili imprese cacciando via, oppure riducendo a semplici subconcessionari, coloro i quali detengono oggi la concessione.
Come organizzazione sindacale ci rivolgiamo, dunque, alla Regione e alla rappresentanza parlamentare siciliana a Roma perché, in sede di trattazione delle norme legate al testo di legge approvato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi, possa emergere forte e chiara la volontà di difendere le nostre aree demaniali marittime, chi su di esse ha fondato il proprio impegno imprenditoriale ed i livelli occupazionali, soprattutto in un contesto di forte crisi come quella che stiamo vivendo – conclude il segretario di Ugl Catania”.