Nascite in caduta libera anche a causa dell’assenza di servizi a supporto delle famiglie. Svimez: in Sicilia minima disponibilità di mense nella scuola dell’infanzia (16%) e negli asili nido solo 8 posti ogni 100 bambini. Il paradosso? I Comuni stanno perdendo 127 milioni di fondi Pnrr.
L’Ue chiede che entro il 2030 l’Italia garantisca almeno al 45% dei bambini sotto i tre anni un posto al nido, ma la Sicilia non vuole essere una regione né per bambini, né per genitori. Nonostante l’occupazione femminile non superi il 30% e il numero dei posti disponibili negli asili nido sia pari all’8,2% (contro, per esempio, il 36,1% dell’Umbria che è la regione italiana che fa meglio), manda indietro 127 milioni di euro del Pnrr destinati a crearne di nuovi, almeno stando all’ultimo report di Svimez. Dopo, alla scuola dell’infanzia, non sembra prestare la dovuta attenzione nemmeno alla salvaguardia della salute dei più piccoli: soltanto il 10,5% delle strutture è in possesso delle certificazioni di agibilità e prevenzione incendi, contro una media nazionale del 21,1%, e solo il 16,7% presenta la mensa contro una media nazionale del 46,7%. Il costo della genitorialità nei primi anni di vita dei figli resta altissimo, mentre la quasi totalità delle amministrazioni locali sembra brancolare nel buio.
Il divario tra Nord e Sud getta ulteriormente nello sconforto: meno del 25% degli alunni della scuola primaria (contro il 60% del Centro-Nord) e meno del 32% dei bambini dell’infanzia (contro il 58% del Centro-Nord) frequenta scuole dotate di mensa. Le situazioni più gravi si registrano in Sicilia e Campania con percentuali inferiori al 15% (considerati tutti i livelli di istruzione) e con una carenza sia di infrastrutture per lo sport che di certificazioni di sicurezza. Spendere tutto il Pnrr destinato all’incremento dei servizi per i più piccoli avrebbe potuto invertire la tendenza e sarebbe stato coerente dopo la tanta attenzione riservata al rispetto della cosiddetta “quota Sud”, ma così non è avvenuto.

Lo rende noto l’UGL Sicilia sulla scorta dei dati Svimez.

Vincenzo Abbrescia Reggente dell’UGL Sicilia commenta i dati pubblicati da Svimez: “Aumenta il divario fra Sud e Nord, oramai le distanze sono enormi, il welfare va rilanciato la politica faccia la sua parte, la Sicilia è in grande sofferenza il gap è enorme”.

 

Condividi il contenuto di questo articolo