(foto rai.it)

Il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta non può e non deve restare inutile. Lo Stato deve vincere contro la mafia non abbassando la guardia, colpendo quotidianamente gli interessi mafiosi, che cercano di annidarsi anche tra le fila della burocrazia per mettere le mani sporche di sangue nelle ingenti risorse pubbliche, costruendo una cultura della legalità, attraverso le scuole di ogni ordine e grado e lottando ogni forma di povertà per prevenire forme di infiltrazione mafiosa dove c’è disperazione.

Così Giuseppe Messina, Segretario Generale dell’Ugl in Sicilia in merito alla ricorrenza del trentunesimo anno dalla strage di via D’Amelio, in cui, il 19 luglio 1992, furono barbaramente assassinati il giudice Paolo Borsellino ed i cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

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