In occasione della ricorrenza del Primo Maggio, l’Ugl celebra la Festa dei Lavoratori a Napoli, lanciando lo slogan “Viaggio nel futuro, Legalità e Lavoro”.  Coma ha ricordato il nostro Segretario Generale Paolo Capone per il 73° Anniversario dalla fondazione del Sindacato “la complessa congiuntura economica che il Paese sta attraversando e i radicali mutamenti che caratterizzano il mondo del lavoro impongono una seria riflessione sul ruolo dei corpi intermedi ai quali va restituita centralità per dare maggiore risalto alle istanze dei lavoratori”. L’Ugl da anni si batte, con innumerevoli iniziative su scala nazionale, per tenere accesi i riflettori sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro con l’obiettivo prioritario di arrestare l’intollerabile strage quotidiana che ha superato ampiamente ormai da tempo i livelli di guardia, puntando sulla formazione continua, anche attraverso i fondi interprofessionali e incentivando le imprese ad investire sulla sicurezza. Altro tema, molto caro alla sigla sindacale, è quello della contrattazione. Va riaperto il tavolo di confronto per rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e rivedere il paradigma su cui si fondano le attuali relazioni industriali, per poter intraprendere la direzione di marcia che deve fare da volano verso un nuovo modello basato sulla partecipazione dei lavoratori, dando piena attuazione al dettato costituzionale sancito dall’articolo 46. Va garantita continuità al dialogo già intrapreso dal governo Meloni con le parti sociali per trovare il punto di caduta sulla riforma delle pensioni, del reddito di cittadinanza e delle politiche del lavoro, indispensabili al sostegno di assunzioni stabili, soprattutto nelle regioni del Sud nelle quali il livello di povertà ha superato la soglia di guardia e l’atavica “fame di lavoro” è ormai divenuta emergenza sociale. Guardando alla nostra Isola, legalità e lavoro passano dalla qualità della spesa comunitaria legata al PNRR ed alla programmazione 2021/2027 per realizzare le indispensabili infrastrutture necessarie al rilancio della Sicilia, collegandola all’Europa attraverso il Ponte sullo Stretto. La Sicilia ha estremo bisogno di lavoro perché le fasce deboli della popolazione cessino di essere manovalanza della criminalità organizzata ed asservite al potere mafioso che si annida dove lo Stato latita, e che garantisce ciò che lo Stato non riesce a garantire. E per riuscire a farlo, bisogna puntare sulla cultura dei più  giovani attraverso la loro professionalizzazione, insegnando loro  un mestiere immediatamente spendibile nella transizione ecologica e digitale.  Attrarre investimenti con il funzionamento delle ZES, sviluppare la catena turismo-agroalimentare-beni culturali, superare definitivamente il precariato e azzerare i tempi della burocrazia, riformando la pubblica amministrazione regionale, valorizzando il personale ed avviando la stagione dei concorsi: sono solo alcune delle scommesse sulle quali si misurerà l’efficacia del governo Schifani.C osì come la centralità della Sicilia nel Mediterraneo è strategica per l’approvvigionamento energetico e per la creazione di nuovi e duraturi posti di lavoro.

 

 

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