Un anno è volato via e con esso molte certezze, a cominciare dalla pace duratura.
Tanti sono gli interrogativi per un nuovo anno che inizia.
Ed allora riflettiamo su ciò che poteva essere e non è stato. Per esempio, quale tipo di vita vogliamo costruire intorno a noi, nel quotidiano, verso gli altri, provando ad cancellare le tante negatività del 2022.
La pace è nella conversione del cuore come ci ricorda Papa Francesco che ha più volte denunciato il modello di società consumistica nella quale regna la sopraffazione dei più deboli, correlata ad un ingiustificabile divario sociale ed economico.
Nella giornata mondiale della pace, il richiamo all’opera di Papa Benedetto XVI, dei suoi otto anni di pontificato, è quanto mai puntuale e necessario.
Ci ha lasciato da qualche ora il Papa Pacificatore, vocato al dialogo che ha costruito ponti e non diviso.
Sono riflessioni necessarie ed indifferibili, che costituiscono il punto di partenza per realizzare, nel 2023, un progetto di comunità vocato alla centralità dell’uomo, al riconoscimento dei valori e delle regole condivise, al rispetto reciproco.
Pensare ad un perimetro d’azione, a precisi confini operativi, è possibile se si guarda con convinzione al rispetto delle relazioni, incardinate in un processo di reciproco riconoscimento.
Puntare sul dialogo è opportuno e necessario per realizzare il progetto di crescita umana nella costruzione della casa del Sindacato che può e deve essere di tutti.
Un sindacato aperto a raccogliere le sensibilità di tutti coloro che guardano ad una comunità coesa, forte, coraggiosa, identitaria, dai contorni ben delineati. Chiaramente identificabile ed identificata da una storia scritta e lunga 73 anni.
Gli accadimenti degli ultimi anni hanno mutato profondamente i rapporti umani, destrutturando la scala dei valori e messo a dura prova le relazioni sociali.
La pandemia prima e la guerra russo-ucraina, nel cuore del continente europeo, che si aggiunge agli altri focolai sparsi sulla terra, hanno disintegrato le certezze ed i paradigmi economico-sociali che avevano fondato i rapporti e le relazioni interpersonali.
Ognuno per la propria parte deve sentire il dovere di anteporre ai propri gusti e desideri, a personalismi retrogradi, la centralità del senso civico e del senso di comunità.
Fare sindacato nel 2023 e per gli anni a venire, significa essere pronti a costruire un futuro possibile, sostenibile, tutti insieme, promuovendo concretamente il senso di comunità e sostenendo le ragioni dei più deboli.
Costruire ponti, per l’appunto, realizzare un percorso virtuoso che spinga il sindacato verso l’innovazione, il progresso, lo sviluppo, la promozione culturale.
Il contesto geopolitico è totalmente cambiato, nuovi focolai di guerra si avvistano all’orizzonte. Le sfide sono sempre maggiori e sempre più ardue, per accettarle, occorre essere pronti a sacrificare il proprio tempo per destinarlo al sostegno altrui.
Dal 2022 ereditiamo la consapevolezza che la libertà non ha prezzo, a costo di perdere la vita in trincea per difendere la propria storia, i propri confini.
L’Europa, da Nord a Sud, è interessata da venti di guerra, dove l’odio e la cultura del terrore provano ad imporsi. Il nostro compito, il compito di ognuno di noi non può che essere quello di prodigarsi per tutelare i principi democratici, a difesa dei diritti umani.
Il sindacato ha in serbo l’energia per assurgere a costruttore di ponti di pace e dialogo.
Con oggi si apre per il sindacato un anno pieno di impegni istituzionali, a fianco dei più bisognosi, dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, dei pensionati, delle donne e dei giovani, delle famiglie.
Sarà anche l’anno dei congressi elettivi per l’Ugl, che consegneranno il nuovo volto del sindacato, fondato sul processo democratico e sull’impianto confederale, principio irrinunciabile.
Ci sarà una nuova compagine dirigenziale che accompagnerà le scelte politico-sindacali fino al 2027. Un nuovo gruppo umano che si misurerà in un periodo complesso, caratterizzato dalle innumerevoli crisi economiche, politiche e sociali, che andrà affrontato con l’energia necessaria, con le idee praticabili, con la giusta verve, con l’atteggiamento consono.
Auguro a tutti di poter realizzare i propri sogni ed al sindacato di affermarsi sempre più in una terra complicata, piena di disuguaglianze, di difficile lettura ma affascinante e straordinaria come la Sicilia.
Buon 2023Giuseppe Messina