“La partita sul futuro del sito industriale della provincia di Siracusa si gioca ai piani alti e su vari fronti, dove la scelta di salvare le raffinerie passa dalla volontà politica del governo Meloni di puntare sull’indipendenza energetica del nostro Paese”.

Così Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia, che aggiunge: “Un dato è certo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, è partito col piedi giusto  con la lettera del Comitato di sicurezza finanziaria che sblocca la vicenda legata alla chiusura dal luglio scorso delle linee di credito da parte del sistema creditizio a causa dell’embargo sul petrolio russo, materia prima alla quale si approvvigionava la Isab Lukoil”.

“Superato il primo scoglio che garantisce alle raffinerie di Priolo l’operatività anche dopo il 5 dicembre (data prevista per l’embargo del greggio russo) con l’acquisto di petrolio non russo – prosegue il sindacalista – adesso occorre intervenire tempestivamente sul fronte dell’adeguamento del depuratore consortile e sull’autorizzazione Aia per gli scarichi industriali, oggetto di inchiesta giudiziaria, al fine di adeguare gli impianti IAS apportando le opportune modifiche di miglioramento”.

“Su queste delicate criticità anche la Regione Siciliana dovrà fare la propria parte ed in tal senso chiediamo al Presidente Renato Schifani un impegno diretto ad accelerare tutte le procedure previste – conclude Messina – ed auspichiamo che le risorse del PNRR possano in parte essere destinate alla transizione degli impianti per introdurre processi produttivi rispettosi dell’ambiente, realizzando appieno la transizione energetica”.

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