“Con l’approvazione lo scorso 14 maggio di apposita norma contenuta nella legge di stabilità regionale 2022/2024, il parlamento regionale ha riconosciuto dignità e valore professionale ad oltre tremila lavoratori, che, a vario titolo e con differenti forme, sono stati contrattualizzati per far fronte all’emergenza pandemica da Covid-19 e che continuano tutt’oggi a lavorare all’interno delle Aziende Sanitarie e dei Presidi Ospedalieri.”

E’ quanto affermano Carmelo Urzi, Segretario della Federazione Salute dell’Ugl Sicilia ed il vice Raffaele Lanteri.

“Accolta la nostra istanza più volte avanzata a tutti i livelli istituzionali governativi e parlamentari – proseguono i due sindacalisti”. Che aggiungono: “Grazie a tale legge  a seguito di una ricognizione del personale da effettuare entro il 31 dicembre 2022, anche in deroga al  piano triennale del fabbisogno, potranno essere applicati i CCNNLL dell’ambito sanitario purchè abbiano maturato, alla medesima data, i 18 mesi previsti dalla legge n.234/2021”

“Esprimiamo soddisfazione per questa decisione e chiediamo un ulteriore passo in avanti perché si possano uniformare i provvedimenti a livello regionale – concludono Urzì e Lanteri – anche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico per la concertazione capillare degli interventi su tutto il territorio dell’isola, nel quale potremmo avanzare le nostre ulteriori proposte per la tutela di questi lavoratori con ruoli sanitari e non. A tal proposito, continuiamo a sostenere e a richiedere a gran voce che le Aziende sanitarie non si discostino dalle circolari assessoriali nella gestione di tali forme di precariato per evitare che si creino fastidiose disparità di trattamento e che si svilisca l’immane impegno che, a livello regionale, si sta profondendo per la tutela e la valorizzazione, invece, di queste risorse”.

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