A trent’anni dalla strage di Capaci  non si conosce ancora tutta la verità sull’eccidio di mafia del 1992 e quello di Via D’Amelio, 57 giorni dopo, la Sicilia e la nazione tutta aspettano che emerga la verità sulla stagione di violenza più buia dal dopoguerra per la democrazia italiana, che si conoscano i mandanti esterni e si faccia luce sui depistaggi.

Gli interrogativi rimasti, che pesano come macigni, non devono e non possono offuscare la valenza straordinaria della giornata dedicata alla commemorazione ed alla memoria nel riconoscimento dell’altissimo valore  di difesa della democrazia e di sconfitta di Cosa Nostra riconosciuto al sacrifico di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e degli otto agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Emanuela Loi, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Agostino Catalano.

Una giornata ricca di eventi per tenere sempre alta l’attenzione sul territorio e alimentare la memoria di un intero paese che si stringe intorno ai suoi eroi, protagonisti della guerra contro la mafia, consegnati alla storia come pietre miliari di una legalità alla quale tutte le generazioni di ogni tempo devono ispirarsi, senza mai abbassare la guardia contro ogni forma di criminalità.

Così Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia nel commentare la ricorrenza della strage di Capaci e la giornata dedicata alle commemorazioni ed alla memoria.

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