L’idrogeno può rappresentare il volano per la transizione energetica in Sicilia, posizionando l’isola come Hub nel Mediterraneo data l’elevata concentrazione di potenza installata di impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) per la produzione elettrica.

A dichiararlo Michele Polizzi, Segretario nazionale di Ugl Energia intervenuto alla tavola rotonda dal titolo: “Le sfide per lo sviluppo sostenibile della Regione siciliana” nell’ambito de” Le giornate dell’Energia 2022 – L’Idrogeno quale volano della transizione energetica siciliana: politiche ed azioni della Regione” realizzate nei giorni 6, 7 e 8 aprile 2022 presso il Centro Fieristico Le Ciminiere di Catania.

La Sicilia ben figura a livello nazionale per produzione elettrica da FER e molto ancora potrà essere fatto visto l’elevato potenziale di produzione da fotovoltaico ed eolico – precisa il sindacalista – per tale ragione, vista l’elevata penetrazione delle fonti rinnovabili non programmabili (eolico e fotovoltaico) nel sistema elettrico, emerge quanto mai necessario lo sviluppo del vettore energetico idrogeno “verde” come elemento di integrazione alle FER. Ed è per tale ragione che come Ugl siamo per l’incremento delle energie rinnovabili, da tutti quanti auspicato, anche con i nuovi investimenti in Sicilia dei principali gruppi societari di settore – aggiunge – anche se occorre dare risposta all’attuale limite dovuto al fatto che l’energia prodotta da fotovoltaico ed eolico determina un non utilizzo in alcuni momenti della giornata a causa della impossibilità di accumulo dell’energia prodotta.

Col vettore energetico idrogeno si potranno fare accumuli energetici potendo utilizzare l’energia elettrica prodotta – sottolinea Polizzi –   si tratta di impianti necessari in prospettiva futura allorquando si incrementeranno gli investimenti in FER, per la produzione dell’energia pulita con l’abbattimento della Co2, sostenuti da un intervento legislativo modificativo che permetta di azzerare i tempi della burocrazia, ad oggi un chiaro fattore critico. Il vettore energetico idrogeno ben si presta infatti per decarbonizzare tutti quei settori difficilmente  elettrificabili, ed anche in ottica di economia circolare, vista la produzione di ossigeno e calore a bassa temperatura (circa 70 gradi); l’ossigeno ed il calore prodotti assieme all’idrogeno, potrebbero essere infatti valorizzati in svariati ambiti civili ed industriali.

Tramite l’Elettrolizzatore che produce idrogeno dall’energia elettrica – chiarisce Polizzi – riteniamo che tali impianti devono trovare giusta allocazione preferibilmente vicino ai poli industriali per il loro utilizzo auspicando che con la riconversione industriale il personale in esubero potrebbe essere utilizzato negli impianti di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno dalle energie rinnovabili.

La riconversione da energia elettrica ad idrogeno ha un rendimento di circa il 75 per cento – ribatte – e dal processo di trasformazione viene ad essere prodotto ossigeno che se trattato può essere utilizzato per il comparto della sanità, ma anche nel settore meccanico con le saldature ed in altri settori. Dal processo viene fuori anche l’acqua calda che può essere utilizzata nel tele riscaldamento favorendo l’economia circolare che è l’obiettivo strategico dei prossimi anni da raggiungere con un grande sforzo comune.

Ciò che è necessario adesso – conclude il Segretario nazionale di Ugl Energia – è il completamento della Strategia Nazionale dell’Idrogeno mediante un assetto regolatorio che dia certezza agli investimenti, in questo contesto ancora una volta ben figura la Regione Siciliana con le iniziative che sta portando avanti come la candidatura per il Centro nazionale di alta tecnologia per l’idrogeno, chiamando a raccolta gli stakeholders per valorizzare il ruolo dell’isola nel settore.

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