L’ok dell’Assemblea regionale siciliana alla Legge di Stabilità 2026-2028, una manovra da circa 1,3 miliardi di euro, segna un passaggio istituzionale rilevante. Per la Ugl Sicilia, però, il giudizio resta legato alla capacità del provvedimento di incidere concretamente sulle condizioni di vita e di lavoro nell’Isola.
A sottolinearlo è il segretario regionale Carmelo Giuffrida, che richiama l’attenzione sulla necessità di passare rapidamente dalle norme agli effetti reali. “Alcuni strumenti vanno nella direzione giusta – spiega – a partire dalla Super ZES regionale e dalle misure pensate per attrarre forza lavoro e favorire il rientro dei siciliani dall’estero. Ora servono atti conseguenti, in particolare sul fronte dell’abbattimento del costo del lavoro per le aziende che assumono”.
Critiche arrivano invece su altri capitoli della manovra. “Lo sconto sulla tassa automobilistica per i grandi proprietari appare poco incisivo e socialmente sbilanciato, soprattutto se confrontato con le risorse limitate destinate alle stabilizzazioni e all’aumento delle ore per gli ex precari”, evidenzia Giuffrida.
Pur riconoscendo il valore dell’approvazione della legge entro la fine dell’anno, la Ugl Sicilia segnala una persistente distanza tra il dibattito parlamentare e le emergenze reali del territorio. Sanità, crisi idrica e siccità, gestione dei rifiuti, viabilità interna, turismo e infrastrutture restano, secondo il sindacato, i nodi strutturali su cui concentrare l’azione politica.
Nel mirino anche il sistema dei trasporti e, in particolare, il comparto aeroportuale. “La Sicilia ha bisogno di scali efficienti e svincolati dalle logiche politiche – afferma il segretario Ugl –. L’aeroporto di Comiso merita un’attenzione specifica: presenta criticità note ma anche potenzialità che continuano a restare inespresse”.
Infine, la Ugl Sicilia riconosce l’impegno del presidente della Regione. “Prendiamo atto del lavoro del presidente Schifani, spesso portato avanti in solitudine, e auspichiamo che il dialogo con le organizzazioni sindacali resti aperto e strutturato. I lavoratori sono il principale fattore di coesione sociale ed economica della Sicilia”, conclude Giuffrida.