Lavorare nell’edilizia in Sicilia continua a rappresentare un grave rischio per la sicurezza dei lavoratori, come dimostrano i dati più recenti forniti dall’Inail.

Tra gennaio e luglio 2024, sono state registrate 1.013 denunce di infortunio nel settore edile sull’isola, segnando un aumento del 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, con 112 denunce in più. Questo incremento porta la Sicilia al settimo posto in Italia per incidenza di infortuni nel settore, in un contesto nazionale che ha visto un totale di 21.552 denunce di infortunio.

Mentre altre regioni come Umbria, Campania, Sardegna e Liguria hanno registrato aumenti più significativi nelle denunce di infortunio, la situazione diventa ancora più preoccupante per la Sicilia quando si considerano i casi di infortunio mortale. L’isola si colloca infatti al secondo posto a livello nazionale per numero di morti sul lavoro nell’edilizia, con 10 decessi nei primi sette mesi del 2024, lo stesso numero della Lombardia, ma con un numero complessivo di denunce molto inferiore. In totale, a livello nazionale, i decessi nel settore delle costruzioni sono stati 79, con un aumento di 21 rispetto ai primi sette mesi del 2023.

In Sicilia il numero è quasi raddoppiato, passando dai 6 del 2023 ai 10 del 2024.

Questi dati evidenziano la drammaticità della situazione e sottolineano l’urgenza di misure più efficaci in termini di sicurezza sul lavoro, soprattutto in un settore ad alto rischio come quello delle costruzioni.

Lo rende noto l’Ufficio Stampa e Studi dell’UGL Sicilia.

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