Fa scalpore a pochi giorni dalla conclusione del settantaquattresimo Festival di Sanremo, apprendere che il ventunenne cantante Sangiovanni in gara con il brano Finiscimi (piazzatosi ventinovesimo) di voler prendersi una pausa dichiarando: “Grazie a quest’esperienza ho capito che essere se stessi e dire la verità è importante, bisogna accettare quello che si è – le sue parole pubblicate tramite story – a scanso di equivoci classici da web non faccio questo discorso ora per via di un posto in classifica, anche il Sanremo precedente l’ho vissuto con lo stesso disagio, ma non riesco più a fingere che vada tutto bene e che sia felice di quello che sto facendo”. Poi, all’improvviso, l’annuncio: “A volte bisogna avere il coraggio di fermarsi e sono qui per condividere con voi che ho deciso di farlo”.
Lo stesso ha aggiunto: “Non ho le energie fisiche e mentali in questo momento per portarlo avanti. Non ve lo meritate voi, e non se lo merita il mio team (che per altro ringrazio per la vicinanza). Voglio stare bene per condurre al meglio la musica vista come ‘lavoro. Continuerò a scrivere e a stare in studio, perché fa parte del mio benessere e nel mentre inizierò a dedicare il tempo a me stesso, per migliorare questa condizione – ha concluso – so che mi aiuterà e che tornerò presto, anche più forte di prima. Vi voglio bene”.
“Sono parole che fanno riflettere, quello che ci colpisce nonostante il successo acquisito da Sangiovanni – commenta Filippo Virzì, Segretario regionale dell’UGL Creativi in Sicilia – è rilevare ancora una volta un evidente disagio generazionale, talvolta basta poco per fra scattare certe decisioni inaspettate, è una caratteristica dei giovani di oggi, forse non riescono a gestire momenti di crisi, di disagio, di difficoltà, una fragilità generazionale che fa adeguatamente affrontata sotto il profilo psicologico”.